[Esame Pratico Seed] Il Peso di una Scelta

Lexmore J. Soneji, Runehise Pembroke, Zyrcon, Měsíc Imperium.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Maghi
    Posts
    206

    Status
    Anonymous
    avatarmesic


    Mesic stava aspettando Rune che però non si vedeva all'orizzonte.
    L'unica cosa da fare era iniziare ad addentrarsi nel sentiero con l'utilizzo della magia senza il punto di riferimento primario della missione.
    Il gruppo si sollevò da terra ed inizio a percorrere il sentiero disseminato di trappole.
    La ragazza però, seppur sfruttando la sua abilità per aumentare l'efficacia della propria magia, anche questa volta non riuscii completamente nel suo intento.
    Aveva delle ottime idee, ingegno ma purtroppo le sue capacità non erano ancora all'altezza della sua visione di mosse e com'è quasi sempre avvenuto in missione, i suoi colpi furono per lo più un buco nell'acqua ,o in questo caso, un buco nel terreno.
    Accadde tutto velocemente, l'effetto della levitazione svaniva sempre di più ma a quel punto i Seed e Joran non potevano far altro che continuare a camminare ma i piedi erano sempre più vicini al terreno e non si sa chi per primo riuscii a toccare il terreno innescando la trappola.
    Forse non si resero nemmeno conto del danno fatto.
    Il terreno esplose letteralmente sotto i piedi facendo capire a chiunque cos'era appena successo.
    Rune avrebbe visto l'esplosione e chissà cosa avrebbe pensato.

    I quattro compagni vennero colpiti in pieno dalla trappola scaraventandoli chissà dove nel terreno.
    La ragazza, la più fragile a livello fisico durante il sobbalzo perse i sensi e non si rese conto dei danni appena subiti...



    parlato feilar
    parlato Mesic
    descrizione

    CITAZIONE
    SOGNO

    Mesic aprii gli occhi, si ritrovò in una bella pianura.
    Il cinguettio degli uccellini, un arcobaleno in lontananza ed una piccola cascata che creava un fiume poco davanti a se.
    La ragazza si sentiva serena, dalla posizione sdraiata riuscii ad alzarsi senza problemi ed ammirò quello splendido paesaggio incantevole e rassicurante.
    Osservandosi intorno si rese conto che c'erano dei bambini che stavano giocando, erano le uniche persone presenti in quel posto così decise di avvicinarsi
    I bambini indossavano una felpa rossa e alle parole della ragazza però non ricevette risposta, era come se nessuno si accorgesse di lei.
    Voleva sapere dove si trovava, che posto magnifico era quello? Ma non ottenne risposta.
    Così la ragazza decise di avvicinarsi alla cascata per potersi bagnare un po' il volto, forse era un po' d'acqua le avrebbe schiarito le idee.
    S'inginocchiò vicino alla cascata, poggiò le mani in acqua e si bagnò il volto.
    Con lo sguardo rivolto ancora sull'acqua, una presenza si rifletteva all'interno, un feilar che inizò a chiamarla per nome.
    La ragazza si voltò di scatto ma non c'era nessuno.
    Tu non dovresti essere qui, non è ancora arrivato il momento....
    La ragazza alzò lo sguardo e vide una presenza che in quel momento le dava la sensazione di essere suo padre, avvolto da un mantello rosso sangue osservò la ragazza
    Devi svegliarti, non hai ancora completato la tua missione...
    Missione? Di quale missione stava parlando?
    Tu sei...mio padre?
    La figura si avvicinò a lei, sorrise semplicemente
    Non aver paura,vai e completa il tuo destino!
    Quelle parole sembravano confuse di che destino stava parlando? Cosa c'era in serbo per la ragazza?
    Prendi questa bacca, e ricorda..
    La ragazza accettò e morse il frutto
    ,,,completa la tua missione, sono fiero di te..
    La ragazza subito dopo aver morso la bacca iniziò a sentirsi totalmente esausta, riuscii a fatica a sentire le parole mentre cadeva a terra priva di sensi...

    La ragazza si ritrovava supina.
    Perse i sensi per circa 8 minuti e non si rese conto di essere stata sbalzata.
    Aprii gli occhi e qualcosa di luminoso le rendeva fatica aprire gli occhi, era semplicemente la luna.
    La ragazza giaceva immobile fra gli alberi caduti e sterpaglie varie e svolgeva sguardo alla luna.
    Iniziò subito a capire che sarebbe stato difficile muoversi, il corpo era parecchio dolorante e non voleva muovere nessun muscolo per non sentire la vera entità dei danni subiti ma non poteva stare sdraiata tutto il tempo.
    Provò a poggiare i gomiti e provare ad alzarsi, per ora nessun danno se non la mancanza di forze.
    Provò a sollevarsi un po' con la schiena per cercare di capire cos'era appena accaduto ma un fischio assordante le rendeva tutto offuscato.
    Il fischio era sicuramente dovuto ad un esplosione e li la ragazza riuscii a collegare i pezzi.
    Erano saltati per aria, lei ne era uscita illesa ma gli altri? Attorno a lei non c'era nessuno, non vedeva nessuno.
    Così iniziò a guardarsi il corpo, oltre a varie macchie di polvere scura, forse polvere da sparo, fuliggine o chissà che altro, si ritrovava il suo bel giubbotto con il pelo da buttare, qualche ferita sulle gambe con sangue fermo, tagli sparsi ma nulla di rotto.
    Mancavano le forze
    °Se solo ci fosse un curatore °
    Ma no, non era una situazione fortunata.
    °Joran? Che fine avrà fatto ? Missione fallita?°
    La missione, la missione la ragazza voleva portarla a termine.
    Non voleva che la sua prima missione piena di buchi nell'acqua potesse finire anche con il fallimento totale dell'operazione.
    Voleva portare l'uomo in salvo a qualsiasi costo!.
    La grinta non le mancava, lo stesso non si poteva dire per le proprie forze.
    La ragazza piegò le ginocchia portando i talloni baciarsi col terreno, poggiò le mani e non con poco sforzo riuscii a sollevarsi sorreggendosi in piedi.
    La gonna era forata qua e la , che fece da scudo all'indumento sottostante che invece si ritrovò bucherellato dal ginocchio in giù.
    La ragazza si passò le mani sul volto, non sembrava esserci del sangue ma sicuramente c'erano strati di polvere anche li per non parlare dei suoi capelli biondi tramutati letteralmente in un biondo cenere.
    Cosa si poteva fare?
    Le forze non c'erano, i danni fisici non mancavano, il fischio seppur meno forte di prima non sembrava volersi fermare.
    Era rimasta Tessa.
    L'unica ancora nell'ombra.
    L'auricolare c'era ancora, così la ragazza provò a comunicare con l'altra, non avrebbe potuto sentire una risposta ne sapere se il messaggio sarebbe mai potuto arrivare ma doveva almeno provarci.
    Fu la prima cosa che le venne in mente di fare così provò a comunicare
    Tessa....Tessa se mi senti, io sono viva, non so gli altri ma volevo darti qualche segno di vita
    A queste parole la ragazza cadde ancora a terra, non era ancora il momento per alzarsi, aveva bisogno di riposare e così scivolò un altra volta al suolo perdendo i sensi per circa un minuto.
    Era stanca, volenterosa di rendersi utile, ma cosa si poteva fare?
    Muoversi? Sarebbe potuta finire su altri fili.
    La cosa migliore era stare li e aspettare che qualcuno sarebbe andata a cercarla.
    A distanza di qualche metro, la ragazza trovò delle frecce e vide il proprio arco
    Con tutta calma, provò a recuperare il suoi materiale da combattimento


    Condizioni fisiche: Dolorante, fischio nelle orecchie, confusione, ferite e graffi sparse per tutto il corpo con sangue fermo, residui di polvere addoso

    PARAMETRI TOTALI AUMENTATI PER L'ABILITA'= TURNO 3/3...effettto cessato
    Forza Fisica:1
    Destrezza (mira); 11 (7)
    Magia; 18
    Spirito: 10

    TOTALE TECNICHE DISPONIBILI

    Entità Debole: 4
    Entità Media: 2/4
    Entità forte: 1/2
    Entità critica: .
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Figlia di demoni che trasgredirono le regole del cielo.

    Group
    Staffer
    Posts
    3,711
    Location
    dal mondo della neve e dell'autunno

    Status
    Anonymous

    jpg

    -SoundTrack-



    Era una situazione di merda, e c'era ben poco da fare: inutile addolcire la pillola ai ragazzi che, all'improvviso, si erano trovati sbalzati per aria, colpiti da una violenta esplosione innescata da un semplice filo tirato. E se una cosa tanto sottile era capace di fare quel disastro, allora c'era da stare ancora più attenti a mettere piede nei dintorni, pena una gamba amputata o simili: per ora, il fatto si era limitato a un colpo secco atto a stordirli e renderli il più inoffensivo possibile, il prossimo passo, forse, non sarebbe stato così clemente con loro.
    Uno dopo l'altro, cercarono il modo per rialzarsi e capire, di conseguenza, come muoversi: di alberi e cespugli non c'era praticamente più traccia, sotto i raggi di luna monconi di tronchi spiccavano come sinistre lapidi di un cimitero. Il campo era cosparso di cenere e polvere, tra i capelli e gli abiti residui di esplosioni si erano impigliati come un ricordo sgradito: i ragazzi erano sparsi un pò dovunque e, lentamente, ripresero conoscenza, a distanza di pochi attimi l'uno dall'altro.
    Lexmore, appena caduto dall'alto, si trascinava, come cieco e zoppo, in cerca dei compagni.
    Zyrcon, finito su un albero, cercava ancora di realizzare come ci fosse finito lì e dove si fossero cacciati li altri.
    Mesic, disperata, chiedeva supporto a qualcuno che probabilmente li aveva abbandonati.

    Ci fu un attimo in cui sembrava che il mondo intero li avesse abbandonati: la disperazione, la consapevolezza e il realizzare che, in missione, le cose potevano andare storte e che nessuno, oltre a loro stessi, poteva aiutarli, era forse uno degli insegnamenti più grandi che poteva ottenere un Seed.
    Ma, al tempo stesso, anche la più orribile da imparare.
    Probabilmente non si capiva davvero, sino a quando non se ne portavano le cicatrici sulla pelle: la Resistenza forniva supporto, istruzione e una casa a chiunque si presentasse alle sue porte, ma spesso i Seed si confrontavano con l'altra faccia della medaglia.
    Ovvero che, spesso, li unici su cui si poteva contare, era se stessi: ingegnarsi e affinare l'istinto, per capire come non cadere in trappola e salvare la pelle dei compagni, anche all'ultimo istante.
    Ma, come già detto, ci voleva tempo per imparare.
    Se si era abbastanza fortunati.

    png
    Jöran si alzò in piedi a fatica, disorientato come tutti, le orecchie che fischiavano: si guardò un attimo in torno, tossendo, prima di realizzare cosa fosse successo e cosa li aspettava, alla fine di quel maledetto tunnel in cui si erano infilati.
    Annaspando, strizzò gli occhi per mettere a fuoco la zona: alberi caduti o ridotti a schegge finissime, cespugli mezzi attorcigliati attorno ai monconi dei tronchi, polvere e cenere sparsa ovunque, come una seconda pelle. Man mano che il fischio sciamava, poteva anche sentire parole lontane, provenienti da qualcuno che, aldilà della siepe, nella notte, li stava cercando.
    Non era una situazione facile, anzi: l'uomo sentì il morale sprofondare letteralmente a miglia di distanza dai propri piedi. Pensò, che sarebbe stato più facile tentare la fuga in solitaria, evitando di trascinarsi dietro quei ragazzini feriti: perchè sì, aveva visto com'erano messi -non che lui fosse fresco come una rosa, anzi-, sarebbe stata la scelta più facile, lasciarli indietro, andarsene e, con un pò di fortuna, cavarsela senza ulteriori graffi.
    Eppure...

    -Stai bene?- disse, avvicinandosi a Mesic, squadrandola da capo a piedi.-Se riesci a camminare, cerca Zyrcon e recuperalo immediatamente.-

    Era un tono deciso, che non ammetteva repliche: preoccupato, perchè sapeva già che la possibilità di fuggire praticamente non esisteva. Era come buttarsi da un aereo con un sacco di plastica nella speranza che ti salvasse dallo sfracello imminente: tese rapidamente una mano verso la ragazza, per tirarla su nel caso le fosse servito.
    Non c'era pace, nei movimenti di Jöran: era tutto scatti e rapidità, rudezza nei modi di fare. Lo sguardo era incollato al passaggio che avevano imboccato tempo prima volando, e che li aveva condotti alla disfatta: considerando il botto, probabilmente anche le altre trappole si erano innescate, levandosi letteralmente dai piedi ma ora, il problema più grave era forse legato ai nemici che li stavano raggiungendo.
    Corse -più che altro, zoppicò-poi in direzione di Lexmore, intento a rimettere l'anima, tenendosi su a stento: più si avvicinava, più realizzava che quella situazione si stava rivelando una vera e propria condanna per tutti loro.

    -Reggiti a me.-

    E no, non ammetteva repliche, mentre cercava di farsi passare il braccio libero del ragazzo sulla spalla, anche se con poca delicatezza: pose la mano sulla postola, fortunatamente rimasta nella fondina nonostante l'esplosione. Si guardò attorno, cercando Mesic, provando a capire dove si fosse infilata per recuperare il piccolo Tomberry scomparso.
    Fu allora che, senza preavviso, spuntò un soldato dall'imbocco della via: aveva già in mano l'arma, pronto a fare fuoco, quando, proprio mentre stava per premere il grilletto, qualcosa gli trapassò il collo, facendolo crollare a terra come un sacco di patate.

    «...Sbrigatevi a scappare, non li terrò buoni a lungo!»



    La voce di Tessa risuonò chiara e diretta, anche se piuttosto bassa: forse, anche lei, era un passo dal farsi catturare, come stava per succedere a loro, com'era successo a Runehise.
    Il punto era: sarebbero davvero riusciti a darsela a gambe?
    A qualche metro, una nuova figura si fece avanti, ma stavolta Jöran ebbe abbastanza prontezza di riflessi da sparare diversi colpi nella sua direzione, colpendolo alla spalla, ma senza evitare che riuscisse a ritirarsi dietro alla siepe, assieme a un altro soldato che, però, sbucava solo di tanto in tanto per vedere dove si fossero cacciati e se si stessero muovendo.
    L'uomo guardò ciascuno dei ragazzi che l'aveva soccorso, mettendo a repentaglio la sua vita: negli occhi del Seed, si sarebbe potuta leggere con chiarezza l'indecisione, il dubbio e la paura che, oramai, non ci fosse più scampo.
    Tuttavia, non riusciva ad ammetterlo, non ci provava neanche a scendere a patti con se stesso.
    Le domande erano: ci sarebbero riusciti? Avrebbero fatto in tempo? Si sarebbero allontanati abbastanza?
    Due sbuffi sul terreno, piccoli come proiettili, alzarono piccole nuvolette di polvere, segno che la loro copertura stava provando a dargli modo di scappare.
    Passarono pochi istanti, prima che le parole si decidessero a uscire dalle sue labbra.

    -Ci proviamo o no?-

    Una frazione di secondo per decidere, più che altro per i ragazzi: in ogni caso, lui era un uomo morto, ma loro, forse, sarebbero riusciti a salvarsi perchè prigioni importanti. La questione, ora, era semplice: arrendersi e sperare di non venire uccisi o fuggire, rischiando la morte o una -impossibile- possibile libertà?




    Fine della storia, della trama, della missione, di tutto: i pensieri di Runehise corsero alle persone care, a coloro che aveva amato un tempo e che aveva imparato ad apprezzare lungo la strada fatta al Garden. Avevano -aveva- fallito inesorabilmente, su tutti i fronti: forse rifletteva su quello che era andato storto, forse non ci pensava neanche, limitandosi a ricordare i volti amici che stava lasciando indietro.
    Lo ammanettarono non appena si arrese, cadendo in ginocchio: se avesse fatto resistenza in qualche modo, cercando anche di liberarsi, l'uomo che prima gli puntava la pistola contro, non si sarebbe fatto probelmi a sparargli addosso.
    La donna gli avrebbe bloccato i polsi, legarono i due pollici l'uno contro l'altro, stringendo come se volessero bloccargli la circolazione sanguigna e staccargli una o entrambe le dita.
    Un terzo uomo sbucò in quel momento dal vicolo, scrutando l'uomo che teneva sotto tiro Runehise e la donna che lo stava legando come un salame: fece cenno a entrambi, come un saluto, guardando il ragazzo inginocchiato a terra.

    -Uno è stato preso, almeno.- sbottò, infastidito.-Li altri hanno attivato la trappola sul sentiero, ma pare non riescano ad avvicinarsi.-

    La donna non spostò lo sguardo dal bersaglio, pronta ad atterrarlo in caso di mosse false: sarebbe stata anche graziosa, se non avesse avuto quel cipiglio stampato in faccia, che ne deformava i lineamenti.
    Fece una smorfia, quasi disgustata.

    -Il cecchino accennato da Emma?- chiese.-Manda la Squadra Charlie ad occuparsene, noi riportiamo questo...- parve riflettere sulle parole da usare..-...codardo al punto prestabilito.-

    La soldatessa strattonò Runehise, per costringerlo ad alzarsi: se il giovane Seed avesse guardato anche l'uomo che lo teneva sotto tiro, avrebbe notato che, nonostante sembrasse un po’ più grande di lui, -ora che lo guardava meglio e la luna gli consentiva di dargli una forma e una faccia- aveva i tratti duri del viso, che parevano invecchiarlo ulteriormente, come se avesse perso l'innocenza all'improvviso.

    Il terzo uomo tornò indietro, riferendo alla radio quello che la donna gli aveva ordinato di fare: il suono gracchiante seguì il trio, mentre camminavano -o trascinavano Runehise, anche, chissà- verso la zona di carico, ripercorrendo il corridoio che poco prima il ragazzo aveva fatto di corsa, dando le spalle ai propri compagni.
    Non c'era altro da dire, da fare, da aggiungere: per lui, le vie di fuga erano praticamente impossibili da notare o da creare.
    Per i suoi compagni, beh, la speranza era davvero l'ultima a morire.


    Soldato Strega
    - Forza Fisica: ??
    - Destrezza: 30 (Mira.20)
    - Magia: ??
    - Spirito: ??
    Azione:Spara due colpi in direzione della gambe di Runehise con Entità Media.
    Abilità: //
    Soldato Strega-Donna
    - Forza Fisica: 30
    - Destrezza: ??
    - Magia: ??
    - Spirito: ??
    Azione:Se Runehise si muove, cerca di atterrarlo, torcendogli il braccio dietro alla schiena con una Tenica Media.
    Abilità: //


    CITAZIONE

    °Mappa°

    Jöran

    Ewan Littenber

    Citazioni/Annotazioni:
    @Zyrcon: non sei molto distante dagli altri, li vedi con chiarezza dal punto in cui ti trovi. Probabilmente ti conviene trovare il modo di farti notare, se non vuoi restare lì: occhio a saltare, però!
    @Runehise: SE ti mettono le manette, sappi che hanno stretto forse un pò troppo e improvvisamente ti senti un pò più debole, come privato di parte della tua energia.


     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Guerrieri Spirituali
    Posts
    6,178
    Location
    Misaki Town

    Status
    Offline

    Il Peso di una Scelta ~ 13 (1)


    jpg




    png
    Esplosione. Forte. Molto forte.
    Precisazione. Forte. Da sbalzare Zyrcon. In alto.
    Zyrcon osserva. Nel buio.
    Alberi piccoli. Distrutti. Sottobosco. Eradicato.
    Disastro. Per natura. Esseri umani. Piazzato trappola.
    Dannosa. Natura sofferente. Zyrcon percepisce.
    Profondo sdegno. Azione violenta. Esagerata.
    E inefficace.
    Tomberry ancora vivo. Conclusione. Trappola inefficente.

    Poi movimento. Fugace. Ma sufficiente.
    Zyrcon riconosce. Sagoma. Barcollante. Ma riconoscibile.
    Seed Mesic. Ancora viva!
    Gioia. Soddisfazione. Sollievo.


    Sbattendo gli occhioni Zyrcon si guarda attorno, fino a scorgere Mesic poco sotto di lui. Emettendo il tipico verso dei Tomberry l'esserino si sbraccia per attirare la sua attenzione, ma un rumore secco alle sue spalle lo gela.

    Con un colorito sul verde molto pallido Zyrcon si gira, fino a quando il suo sguardo si posa sulla causa. Il ramo su cui è appeso è sul punto di rompersi.
    Anzi, è proprio in quel momento che il ramo, lì da non si sa quanti anni, decide di averne avuto abbastanza e di spezzarsi... Facendo precipitare il Tomberry!

    Ramo... Non regge.
    Movimenti Zyrcon. Eccessivi. Teoria.
    Forza esplosione. Danneggiato struttura. Peso Zyrcon. Punto di rottura.
    Sfortuna. Sfortuna nera.
    Zyrcon cerca appiglio.
    Realizzazione!
    Zampe Tomberry. Non adatte a afferrare rami!
    Coda inutile. Ugualmente.
    Zyrcon precipita. Su ramo.
    Impatto.
    Poi scivola. Ancora. E nuovo impatto.
    E ancora. E altro impatto.
    ...Imbarazzo.
    Eleganza Tomberry. Assente.
    Zyrcon. Muove bene. A terra.
    Creatura di terra. O di aqua.
    Constatazione. Se Zyrcon creatura di alberi. Coda prensile.
    Grandissimo imbarazzo...


    Tutto si può dire sulla caduta di Zyrcon tranne che sia semplice. O elegante. O veloce. O una qualsivoglia combinazione delle tre.
    Con la grazia e l'eleganza di un sacchetto di stracci Tomberry si affloscia su un ramo. Poi scivola giù di mezzo metro per finire su un secondo ramo. E poi su un terzo, e così via..

    Dopo un tempo non ben precisato -per fortuna o purtroppo- le fronde finiscono e la creaturina comincia davvero a cadere verso il terreno devastato.


    jpg



    Spostamenti~ n/d

    Condizione fisica~Dolori leggeri e diffusi ma stranamente illeso. La veste e almeno per metà lacera e bruciata.
    Condizione Psicologica~Felice di vedere Mesic ancora viva, più imbarazzato che spaventato mentre cade malamente di fronda in fronda.
    Arma~ Fallen Angle

    Statistiche~
    Forza~ 18
    Destrezza~ 2
    Magia~ 2
    Spirito~ 18

    Entità attacchi/difese~
    Entità debole~ 4
    Entità media~ 4
    Entità forte~ 0
    Entità critica~ //


     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Maghi
    Posts
    206

    Status
    Anonymous
    avatarmesic

    Mesic stava ricompattando il suo assedio d'attacco.
    La maggior parte delle frecce si era spezzata o danneggiata in modo irreparabile, mentre l'arco a parte il colore che aveva sfumature color cenere e dei graffi sparsi non sembrava così messo male e portandolo a chi di dovere sarebbe tornato come nuovo.
    La ragazza raccolse l'ultima freccia (ne aveva 4) ancora utilizzabile chinandosi, per raccogliere tutto fece pochi passi e non si dovette sforzare più di tanto.
    Dopo l'ultima raccolta, fissò il proiettile da lancio pensando
    °Bhè dai, avevo comunque intenzione di fare un cambio look per queste frecce°
    La giovane seed non perse il suo spirito così splendente, ingenuo e vivace che la caratterizzava ed anche in questo momento difficile riuscì comunque a pensare al look delle sue frecce.
    Subito dopo vide poco lontano Joran che le venne in contro

    Per fortuna stai bene!
    Disse sollevata.
    La sua preoccupazione era rivolta sempre alla conclusione della missione più che ai suoi compagni di squadra che non iniziò minimamente a cercare ma si preoccupò subito di recuperare ciò che poteva per poter attaccare.
    L'uomo con modi gentili ma seri sembrò prendere il possesso della situazione e dall'obiettivo diventò un po' il capo della situazione.
    Probabilmente vedendo la fine della missione e dei ragazzi giovanissimi, gli venne naturale prendere il comando e dare ordini

    Si, ho solo qualche graffio sparso e adesso..
    Disse mettendosi in spalla arco e le poche frecce recuperate
    ..ho tutto ciò che mi serve!
    Non voleva sembrare affranta ma in pieno controllo della situazione.
    La realtà era sicuramente un altra, la stanchezza si faceva sentire, era comunque appena volata per aria e svenuta poco fa, non era proprio una passeggiata ma si reggeva in piedi e poteva muoversi, questo era l'importante

    Mi metto a cercarlo qui intorno..
    Rispose poi a Joran e i due si dividero.
    Mesic si mise alla ricerca di Zyrcon cercando senza un area ben in mente, così piccolo poteva essere ovunque.
    La ragazza s'avviò anche fra degli alberi rimasti abbastanza illesi e fu li che avvenne l'incontro fra il tomberry e la giovane maga.
    Il fischio nelle orecchie ormai era un vano ricordo e udendo uno strano rumore, la ragazza sollevò lo sguardo e fu li che vide la caduta del suo compagno.
    Un ramo, poi un altro, piombava giù da un ramo all'altro come se fosse una pallina da flipper fra i vari marchingegni segnapunti, era da prendere prima che potesse cadere.
    Così la ragazza osservò la direzione che Zyrcon stava prendendo e si posizionò in modo da poterlo prendere al volo quando si staccò totalmente dalla flora circostante.
    Il piccolo Zyrcon non pesava molto ma Mesic era abbastanza senza forze così quando con le braccia riuscì a prendere il tomberry, data la velocità della caduta dovuta al tuffo nel vuoto, non riuscii a contenerlo volarono entrambi a terra ma con l'aiuto della ragazza, sicuramente il tomberry sarebbe riuscito a posizionarsi in piedi frenando anche la ragazza che sarebbe dovuta rimanere con le braccia tese verso il suolo senza però cadere o altro

    Eccoti!
    Disse sorridente strizzando l'occhiolino alla creatura ma subito dopo una voce risuonò bene negli auricolari, era la voce di Tessa!
    °Deve avermi sentita!°
    Per Mesic fu un sollevo.
    Il suo ultimo grido d'aiuto venne colto a pieno da Tessa che in tutta sordina stava facendo da copertura ai seed per scappare.
    Con la coda dell'occhio la ragazza vide Joran, fece un cenno col capo ed iniziò a muoversi il più velocemente possibile verso gli spari, era sicura che Tessa non l'avrebbe mai colpita.
    C'era ben poco da star li a discutere.
    C'era una via? E andava presa

    Nessuno obietterà, forza andiamo!
    Joran era comunque l'obiettivo.
    Non faceva parte della squadra e Mesic voleva fargli capire che per quanto fossero tre giovanissimi seed, poteva contare su di loro e che sapevano ancora prendere delle decisioni nonostante il malessere fisico.
    Così la ragazza, che immaginava sarebbe stata seguita da tutto il gruppo s'avviò verso la strada che Tessa stava liberando e quando Joran sarebbe arrivato alla sua altezza con Lex, si sarebbe offerta di prendere il ragazzo per l'altra spalla

    Non ti preoccupare, posso farcela, tu pensa a salvarti...siamo qui per questo!
    Se Joran avesse acconsentito al gesto della ragazza. Mesic si sarebbe caricata in spalla Lex al posto di Joran.
    Avrebbe camminato lentamente ma era convinta che Lex l'avrebbe aiutata muovendo i piedi anche lui per come poteva e non sarebbe stato troppo un peso.
    O almeno, così sperava la ragazza che forse era troppo ottimista.
    Com'era ottimista su Rune.
    Mancava ancora all'appello ma era convinta che avrebbe trovato una strada per ricongiungersi al resto del gruppo, Rune non era uno sprovveduto
    Era stato il capo della missione tutto il tempo, sapeva il fatto suo e non si sarebbe fatto prendere facilmente...
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Hit me one time, hit me twice...Oh that’s rather nice

    Group
    Incursori
    Posts
    2,165
    Location
    dall'ultimo atto di Onfalolatria

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Narrazione
    Dialoghi
    Voce altrui
    Pensieri


    Avatar
    Lentamente la circolazione riprende il suo flusso normale. Le gambe riacquistano sensibilità ed il respiro di Lex cerca di ritrovare il ritmo.
    Ma continua a fare male.
    Il problema più grande è la schiena. Nell'impatto con quell'albero di merda Lex deve aver sbattuto violentemente la spina dorsale e questo ha compromesso i riflessi delle sue terminazioni nervose, ma a poco a poco le cose stanno migliorando. Ok, non sta tornando come nuovo, ma riesce a far perno sulle gambe. posarci il peso senza cadere a terra come un pesce senza lisca. Può anche muovere meglio le braccia. L'occhio gli brucia ancora ma è convinto che nel giro di una decina di minuti potrebbe tornare a camminare con sufficiente sicurezza da non doversi appoggiare al suo katar. Forse cadrebbe ancora, ma secondo lui varrebbe la pena tentare. La voce che lo raggiunge riesce a sentirla appena, ma abbastanza da capire.
    Reggiti a me
    Lex si volta e si ritrova a guardarlo in faccia. E' Jöran, l'obiettivo, solo che stavolta non lo guarda affatto come l'obiettivo. Non riesce a concedersi il lusso di considerarlo semplicemente il McGuffin per il quale si sono recati a Balam, ora lo deve considerare una persona. Una persona che gli offre una spalla su cui reggersi, tra l'altro.
    Metti da parte l'orgoglio ok?
    Orgolio?
    Mai avuto.
    Lex accetta l'offerta di Jöran e gli rivolge una smorfia che somiglia ad un sorriso un po' forzato per via del dolore, un po' amaro per via...no, un orgoglio non ce l'ha mai avuto.
    Non è divertente? Eravamo noi che ti dovevamo proteggere e hai fatto un miglior lavoro tu rispetto a noialtri
    Fa tempo appena a terminare la frase che un soldato esce da dove loro devono essere volati quando quelle maledette mine gli hanno fatto la festa. Non aveva nemmeno avuto l'occasione di sperare che li considerassero tutti morti che già si dimostrava l'ennesima cosa che andava storta. Poi qualcosa lo trapassa da parte a parte a livello della giugulare, uno schizzo di sangue scuro si disperde in quel paesaggio devastato ed il corpo di quel tizio cade a terra come un...beh, come un pesce senza lisca suona ancora bene.
    E' sempre uno spettacolo. Una visione piacevole, un...
    "Sbrigatevi a scappare, non li terrò buoni a lungo!"
    Aveva quasi scordato di aver l'auricolare attaccato a l'orecchio ma quella voce che gli pare di non sentire da anni gli risolleva almeno il morale. Quindi la tiratrice è ancora dei loro e - grazie al cielo - sta facendo il suo lavoro.
    Visto? L'avevo detto io che la tua commiserazione era decisamente mal riposta
    Jöran apre il fuoco contro altre figure che compaiono ad intermittenza. Disgraziatamente il fischio all'orecchio ha deciso di quietarsi progressivamente proprio ora che i boati dei colpi di pistola gli esplodono a pochi centimetri. Tutte le fortune, lui.
    Non passano che pochi secondi quando Měsíc li raggiunge con il Tomberry, anche la sua voce ora gli suona stranamente piacevole. Adesso che tutta la famigliola felice è riunita devono solo lasciare il ristorante senza pagare il conto, niente di più facile no?
    "Ci proviamo o no?"
    Non appena Měsíc gli offre la spalla Lex si sposta su di lei, lasciando Jöran libero
    Scusa J. ma preferisco le bionde, mi perdoni vero?
    Forse è l'assurdità dell'intera situazione ad avergli sciolto la lingua, ma probabilmente se non fa così rischia di cadere nella disperazione. E potrebbe non essere il momento ottimale per una crisi isterica.
    Non ti preoccupare, posso farcela, tu pensa a salvarti...siamo qui per questo!
    Con il supporto di Měsíc ed lo sporadico aiuto della sua stampella improvvisata è abbastanza convinto che si muoveranno veloci. Veloci per essere un derelitto e una bionda.
    Ciò che conta è che tu sopravviva. Sennò ci bocciano dice con umorismo amaro. Se sta provando a sdrammatizzare, non ci sta riuscendo. Ce la potrebbero davvero fare? Beh, l'unica certezza è che se non ci provano sono morti sul serio. Strano a dirsi non gli pare un'alternativa così peggiore di non passare il suo test ora come ora. Deve aver sbattuto la testa. Violentemente.
    Bene, bionda, non facciamo notte. VIA!
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    The future is coming on...

    Group
    Guerrieri Spirituali
    Posts
    1,588
    Location
    Roma

    Status
    Offline
    a2OYep4
    Sembrava tutto già scritto, si era messo in ginocchio pronto ad arrendersi. Aveva appoggiato le mani in testa mentre faceva respiri profondi in un'atmosfera che sembrava muoversi al rallentatore.
    I movimenti della donna che gli afferrò i polsi gli apparvero talmente lenti da dargli il tempo di immaginare milioni di scenari diversi. L'uomo che gli puntava contro una pistola sembrava più vecchio di quello che effettivamente era, possedeva un volto stanco, "arreso". Un altro uomo ancora apparve, alzando il braccio in segno di saluto verso i due colleghi intenti nel bloccare definitivamente il SeeD.

    Perché?

    Perché si era inginocchiato? Non era ferito, non ancora almeno. Non era stanco, non troppo. Era solo profondamente deluso da sé stesso. Ewan era riuscito ad insegnargli qualcosa dopotutto, che non era infallibile. Non che non lo sapesse già, era il motivo per cui era andato al Garden anni prima. Ma nonostante ne fosse consapevole, continuava a dimenticarsene fin troppo spesso, e ciò lo aveva momentaneamente privato della forza di volontà necessaria a proseguire quella fuga disperata.
    Cadere in ginocchio era l'unico modo che conosceva per riprendere coscienza di sé.

    Perdono.

    Doveva perdonarsi. Avrebbe potuto fare qualcosa di più per Ewan se fosse rimasto a Balamb? Probabilmente sì, o forse no. Nessuno avrebbe potuto dirlo con certezza. Avrebbe potuto fare qualcosa per capire le motivazioni che avevano portato Ewan a schierarsi con la Strega? Anche qui un grosso "forse". Probabilmente parlandoci avrebbe potuto rivedere, anche se per poco, la luce che ricordava di aver visto in lui anni prima, ma era stato accecato dall'egoismo e dalla rabbia, complice la situazione precaria in cui si erano trovati, che gli avevano impedito di vedere l'uomo che aveva davanti e le sue motivazioni, qualunque esse fossero.

    Maestro, ma non di sé stesso.

    Aveva solo 27 anni, era un uomo, ma non era di certo saggio. La strada che aveva davanti era ancora lunga e doveva abbandonare l'idea di essere già vicino alla fine. Così come doveva abbandonare l'idea di essere superiore a tutti quelli a cui aveva avuto l'onore di provare ad insegnare qualcosa.
    Tra un ragazzo di 19 anni ed un bambino di 10 c'era una differenza enorme. Ma tra 27 e 22 il confine iniziava ad assottigliarsi, e quello che Rune si era trovato davanti quel giorno non era più un adolescente capriccioso, ma un uomo ferito. Non avrebbe mai dovuto sottovalutarlo. O sottovalutare la sua sofferenza.

    Un giorno avrebbe smesso di combattere, di sforzarsi di diventare migliore e di imparare. Ma quel giorno non era ancora arrivato.
    Quando la donna provò ad ammanettarlo, Rune reagì allargando le braccia e sfuggendo alla sua presa. La donna non si fece sorprendere e, torcendogli un braccio, lo spinse in terra. Il volto del SeeD finì sulla fredda terra. L'occhio sinistro finì troppo vicino ad un sasso e rischiò di venire ferito gravemente, ma sembrò provocargli solo un grosso taglio sulla pelle alla base dell'occhio stesso. Fu costretto ad ingoiare polvere, ne sentì l'orrido sapore in gola mentre il suo volto strusciava sul terreno. Ma non si fermò.
    Si divincolò dalla presa e con il braccio libero sferrò una potente gomitata alla gamba più vicina della donna, con l'intento di sbilanciarla e tentare di rialzarsi in piedi per provare a fuggire ancora una volta.
    Mentre lottava con la donna, l'uomo sparò alle sue gambe, ma neanche lui riuscì a scalfire la difesa "spirituale" del giovane guerriero. I proiettili cozzarono contro la pelle indurita di Rune e non perforarono altro se non i suoi pantaloni.

    Se il colpo fosse andato a segno, Rune avrebbe provato ad alzarsi e, dopo aver completamente circondato di energia spirituale il suo intero corpo, si sarebbe "tuffato" nel muro di rovi che aveva di fronte, tentando di raggiungere il sentiero secondario che i suoi compagni avrebbero dovuto percorrere durante la loro fuga. In più occasioni aveva notato come i suoi colpi potenziati con lo spirito avevano causato lesioni paragonabili a bruciature sui suoi bersagli organici, quindi perché i rovi avrebbero dovuto comportarsi diversamente?
    Certo, avrebbe rischiato di graffiarsi un po' perché il suo controllo dell'energia spirituale era decisamente ancora grezzo, ma c'erano buone probabilità che il suo folle piano potesse funzionare.
    In caso contrario, sarebbe morto da eroe perfetto idiota.

    CITAZIONE
    Parlato
    Pensato
    Parlato di altri [Colorato]
    *Effetti ambientali, sonori, ecc...*

    Runehise
    Parametri:
    Forza Fisica: 25
    Destrezza: 20 (Mira: 13)
    Magia: 2
    Spirito: 43 + 15

    Status: Deluso, arrabbiato, infervorato. Ferito sotto l'occhio sinistro.

    Talenti:
    Forza Spirituale - 1 Uso (Attivato / Turno 1 di 2)
    Estensione dello Spirito - 2 Usi

    Quantità di Entità di Attacco/Difesa: 8 entità debole, 7 (-1) entità media, 4 (-1) entità forte, 1 entità critica
    [DIFESA - Forza Fisico + 1/2 Spirito - Entità media] [Totale difesa: 36] Rune indurisce la pelle delle gambe con l'uso dell'energia spirituale e respinge i proiettili sparati dall'uomo che lo minacciava.
    [ATTACCO - Forza Fisica + Spirito - Entità forte] [Totale attacco: 83] Rune sferra una gomitata alla gamba della donna che lo ha atterrato, nel tentativo di sbilanciarla e divincolarsi.

    Rune utilizza il talento "Forza Spirituale" e subisce la presa della donna in pieno, ferendosi il volto in prossimità della base dell'occhio sinistro.
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Guerrieri Spirituali
    Posts
    6,178
    Location
    Misaki Town

    Status
    Offline

    Il Peso di una Scelta ~ 13 (2)


    jpg




    png
    Atterraggio Zyrcon. Danni. Nessuno. Precisazione. Merito. Di SeeD Mesic.
    SeeD Mesic. Coraggiosa. Afferrare Tomberry. Afferrare creatura pericolosa.
    Considerazione. Richiede determinazione. Molta.
    Atterraggio. Non violento. Zyrcon tocca terra. Più piano.
    Correzione. Testa di Zyrcon. Tocca terra. Per prima.
    Atterraggio piano. Ma caduta. Inevitabile.
    Cielo. Diventa terra.
    Terra. Diventa cielo.
    Tutto buio. Per un attimo.


    L'atterraggio di Zyrcon viene frenato da Mesic, la quale evita alTomberry grossi guai... Ma non può fare molto per indirizzare l'angolo di caduta che Zyrcon ha preso nel frattempo.

    Quando lo sguardo della ragazza su posa sulla creaturina, quest'ultima è a gambe (e coda) all'aria, il testone per buona parte infilato nel misto di terreno e schegge di legno.
    Il Tomberry si dondola leggermente per ribaltarsi, riacquistare la postura eretta e pulirsi in fretta il muso dal sottobosco rimastogli addosso Zyrcon non può che essere grato della mancanza di luce per nascondere l'evidente imbarazzo... E colorito arancione.

    Imbarazzo. Fortissimo imbarazzo.
    Tomberry razza prode. Caduta indecorosa.
    Pulire muso. Velocemente.
    Muso Zyrcon. Cambia colore. Per imbarazzo.
    Immagine guerriero. Molto importante. Necessaria per Tomberry.

    Eccoti!


    SeeD Mesic sorride. Speranza segreta.
    Zyrcon non visto. Orgoglio intatto. Forse.
    Rapida considerazione.
    Negazione. Non tempo per orgoglio.
    Tempo per completare missione. Proteggere Umano Joran.
    Importante.
    Zyrcon sente voci. Umano Joran. SeeD Lex.
    Vede sagome. Nel buio.
    Sollievo. Gruppo SeeD. Vivi.
    Perdite. Zero. Forse.

    Non ti preoccupare, posso farcela, tu pensa a salvarti...siamo qui per questo!
    Ciò che conta è che tu sopravviva. Sennò ci bocciano dice con umorismo amaro. [...] Bene, bionda, non facciamo notte. VIA!

    Prendere decisione. Momento importante. Molto.
    Scelta. Seguire sentiero. Obbligata.
    Spalle di gruppo SeeD. Nemici di Eshtar.
    E Nemico Ewan. Fuggire. Non onorevole. Ma necessario.
    Correzione. Portare in salvo Umano Joran. Non scappare.
    Previsione. Inseguimento nemico. Sicuro. O quasi.
    Seguire sentiero. Alternativa. Seguire istruzioni Umano Joran.
    Copertura Comandante Tessa. Forse. Zyrcon spera.
    Necessità di aiuto. Importante. Ora più che mai.


    Felice di vedere Joran e Lex vivi e -relativamente- in buona salute i lTomberry zampetta davanti a loro proseguendo lungo il sentiero alla massima velocità che il suo fisico gli consente.
    Prima di partire la creaturina porta una zampetta tra gli stracci che prima erano i suoi vestiti, per estrarne fuori qualcosa.

    Una grossa scheggia di metallo, forse un residuo di una delle due trappole. Frammento che -a giudicare dall'assenza di sangue o altro segno al di fuori di un livido arancione- nulla pare aver fatto al Tomberry.
    Con aria rassegnata Zyrcon scuote la testa, portandosi via il brandello d'acciaio.


    jpg



    Spostamenti~ [x]

    Condizione fisica~Un po' sporco di terra e schegge di legno ma illeso. Livido arancione al fianco (sano) ma nessun danno serio, a quanto pare.
    Condizione Psicologica~Molto imbarazzato dalla caduta...
    Arma~ Fallen Angle

    Statistiche~
    Forza~ 18
    Destrezza~ 2
    Magia~ 2
    Spirito~ 18

    Entità attacchi/difese~
    Entità debole~ 4
    Entità media~ 4
    Entità forte~ 0
    Entità critica~ //


     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Figlia di demoni che trasgredirono le regole del cielo.

    Group
    Staffer
    Posts
    3,711
    Location
    dal mondo della neve e dell'autunno

    Status
    Anonymous

    jpg



    -La domanda è semplice...- disse la figura, con voce profonda.-Com'è possibile che un gruppo di ragazzini sia riuscito a fuggire, nonostante le trappole e le varie truppe a disposizione?-

    png
    Ewan, sull'attenti, tremò impercettibilmente, senza abbassare lo sguardo: accanto a lui, Emma restava rigida al suo posto, nonostante il sangue che le macchiava i vestiti e la ferita ancora aperta. Il ragazzo si schiarì la voce, cercando le parole adatte, aggrappandosi a una giustificazione plausibile: con quell'uomo era inutile mentire.
    Sentiva la puzza di paura e bugie a distanza di chilometri.

    -Johannes Blacksmith era dei nostri, conosceva la zona.- trattenne il fiato per un attimo, prima di procedere, scegliendo le parole con prudenza.-L'abbiamo sottovalutato, così come i ragazzini: non c'è giustificazione in merito. Mi prendo la responsabilità di tutto.-

    La figura lo osservò per un lunghissimo istante: sembrava che il tempo si fosse fermato, che ogni cosa, nonostante fosse smossa dal vento, si fosse congelata sul posto. I soldati dietro a Ewan tenevano la testa e lo sguardo basso, trovando la pavimentazione esterna stranamente interessante: pregavano, in cuor loro, di essere risparmiati dalla furia che stava per esplodere.
    Pregavano, che la tempesta non esplodesse, non lì.
    Si auguravano che l'uomo che li stava ammonendo, fosse di buon umore e non reagisse con uno dei suoi soliti scatti d'ira.

    -Fa bene a prendersi la responsabilità, Tenente. - disse la figura, il tono quasi calmo.-E sarà punito a dovere, non si preoccupi.-

    -Generale, avevano anche un cecchino dalla loro parte.- sbottò Emma, facendosi avanti, sempre sull'attenti, il mento all'insù e lo sguardo determinato.-Ha fatto fuori alcuni dei nostri, non....-

    Il colpo di pisola riverberò, assordante, risucchiando tutti i rumori, al pari di una cannonata: il corpo della donna stramazzò a terra, il segno del proiettile nel cranio, un rivolo di sangue che prese a raccogliersi e coagularsi nell'orecchio.
    Rimasero tutti in silenzio, perfettamente immobili: respirare non era necessario, pensare non era necessario.
    Ogni forma di rumore impercettibile o di semplice macchinazione celebrale venne azzerato, riducendo ogni singolo uomo o donna lì presente a un mero fantoccio dotato di scheletro, atto a sostenerlo: nessuno si precipitò a controllare Emma, né si occupò del suo corpo. Nessuno riprese ossigeno, sino a quando la figura riportò la pistola nella fondina, spezzando il lieve fumo che ancora risaliva dalla canna.

    -Almeno i prigionieri sono rimasti tali? -chiese, puntando gli occhi verso Ewan.

    -Li stiamo caricando in questo momento.- rispose, alzando lo sguardo dal corpo ancora disteso della donna.-Non hanno neanche provato a liberarli.-

    L'uomo sorrise, sinistro, camminando nella sua direzione e spezzando qualcosa lungo i suoi passi: una delle ossa di Emma, del suo braccio per la precisione, cedette sotto il peso dei muscoli, quando il Generale la calpestò, impregnando le suole del suo sangue e lasciando una serie d'impronte quando oltrepassò il ragazzo, puntando lo sguardo verso il resto dei soldati.

    -Bene, in qualche modo riusciremo a placare la furia della nostra Signora.- aggiunse, vagamente compiaciuto.-Sappia, Tenente, che non voglio sapere di altri fallimenti da parte sua e dei suoi uomini, in futuro. -

    -Non punto a ripeterne, infatti.-

    jpg
    La figura fece un vago cenno con la testa, come se fosse stufo di parlare ancora e ripetersi all'infinito: anche un cieco avrebbe notato che, sotto la divisa, quell'uomo era un concentrato di sadismo e follia, una perfetta furia pronta a schiantarsi sulla terra dopo aver fatto sentire a lungo la sua presenza, prendendo chiunque per sfinimento.

    Sotto la luce artificiale, i tratti dell'uomo divennero chiari e netti, come su di una pietra scolpita: occhi senza pietà, volto privo di espressioni bonarie, entrambi sapevano incutere timore ben prima che si udisse la sua voce. Non era una leggenda, visto che chiunque, nell'Esercito, sapeva chi era e come doveva comportarsi in sua presenza: Ewan, come molti altri, era sotto la sua supervisione diretta, motivo per cui sapeva cosa lo aspettava, visto il fallimento.
    Il ragazzo guardò Emma, ancora stesa a terra, alcune ciocche scomposte attorno al viso, gli occhi aperti che fissavano qualcosa d'indefinito: la morte non era la sua prima opzione, non con i suoi sottoposti almeno.
    Lo diventava, però, al secondo tentativo fallito, perchè di terzi non c'erano documentazioni.

    -Andiamo, Tenente.- disse all'improvviso il Generale, dirigendosi verso la struttura.-Voglio i nomi e i dettagli. E non tralasciare nulla.-



    Esame Seed: Il Peso di una Scelta
    -FINE-

     
    Top
    .
67 replies since 16/2/2020, 23:15   1356 views
  Share  
.